Descrizione
Belluno 1676 – Venezia 1730, pittore e incisore, nipote di Sebastiano Ricci. Salvo due soggiorni a Londra (1708-1712, 1712-1716), passò la vita a Venezia. Nonostante avesse iniziato ad incidere solo a 47 anni, si dimostrò attento indagatore dei valori atmosferici e luministici, nella più felice tradizione dei vedutisti veneti, ma già con un precoce sentire romantico, che ricorda a tratti Salvator Rosa e che apre la strada ai “Capricci” tiepoleschi ed alle rovine piranesiane.
Epoca: 1730 ca.
Tecnica: Acquaforte in rame
Misure: 295 x 430 mm
Descrizione: Nell’angolo superiore sinistro: “8”; in basso a destra, entro un frammento architettonico: monogramma “MR f.”. In basso è presente la dedica (da un rame diverso): “Ill.mo atque Ec.mo D. D. Gerardo Sagredo D. Marci Procuratori Viro omnium bonarum artium Fautori et Mecenati prestan.mo. In Obsequij argumentum Carolus Orsolini D.D.D.” In basso a destra: “Mar.co Ricci In. et fec.”
SECONDO STATO. Margini molto ampi, carta con filigrana; traccia di piega poco visibile.
Questa acquaforte, come prova il n°8, fu stampata nel 1730 a Venezia da Carlo Orsolini insieme ad altre 19, in una raccolta postuma di stampe dell’artista, con il nome “Varia Marci Ricci Pictoris praestantissimi experimenta ab ipsomet auctore inventa, delineata atque incisa et a me Carolo Orsolini veneto incisore in unum collecta”. Queste acqueforti in secondo stato presentano un tono più grigio-argenteo e un’attenuazione del contrasto chiaroscurale.
Succi (p. 330): “Negli altri fogli del bellunese, quelli con “rottami antichi”, il linguaggio dell’artista appare giunto al termine del lungo cammino percorso in tempi così ravvicinati. (…) I motivi disparati (rocchi di colonne…monumenti in rovina, piante parassite..) levigati da una luminosità diffusa e fluente, si presentano coerentemente disposti in un mondo evanescente e denso di vapori”.
Bibl.: Succi, in “Da Carlevaris ai Tiepolo”, n°420.