All’origine della stampa, risalendo molto indietro negli anni, stanno le incisioni che già gli antichi primitivi praticavano sulle pareti delle loro caverne, servendosi di arnesi appuntiti.
Solo a metà del XV secolo, da un procedimento messo a punto in Europa, consistente nell’impiego combinato di antiche pratiche orafe, come il bulino e il niello, di un nuovo materiale di supporto, la carta, e di uno strumento meccanico appositamente ideato, il torchio trae origine questa nuova forma d’arte.
Francesco Milizia fornisce una sintetica definizione di quella che è in realtà una complessa tecnica che, ricordiamolo, rivoluzionò le sorti dell’uomo moderno.
L’incisione si può definire un’arte che per mezzo del disegno e dei tratti delineati e incavati su materie dure imita le forme, le ombre, i lumi, degli oggetti e può moltiplicarne gli impronti per mezzo dell’impressione.
La stampa originale è l’immagine creata, incisa o disegnata dall’artista, impressa di solito su carta in uno o più esemplari. E’ la stampa del peintre-graveur del pittore incisore, o forse meglio dell’incisore d’invenzione.
Il concetto di originale non va naturalmente inteso in senso troppo ristretto, altrimenti dovremmo escludere dal senso di creazione insito nel termine originale non solo numerose incisioni, ma anche molti dipinti, sculture o disegni.
Considereremo perciò stampa originale, oltre a quella eseguita materialmente da terzi e di cui l’artista ha fatto il disegno esclusivamente destinato all’incisione, anche quella in cui egli si è liberamente ispirato ad altre opere, come dipinti o disegni.
Originale è pure la stampa popolare.
Lo sviluppo e la diffusione dell’incisione illustrano i più svariati processi della nostra storia, potremmo dire anzi che di essa costituiscono parte integrante.
Servendosi di immagini scolpite su di un materiale con il quale ha metaforicamente una specie di lotta, l’artista incisore,esprimendo il suo più intimo pensiero, contemporaneamente ha saputo descrivere gli eventi storici più emblematici di cui è stato in qualche modo partecipe, come protagonista o più semplicemente come spettatore; lotte politiche e religiose, conquiste e rivoluzioni sociali, scoperte geografiche, progressi tecnologici e scientifici, fatti accaduti di ogni tipo sono oggetto primario di interesse per l’incisore.
Vi sono stati nel passato grandi maestri che, rinunciando a facili guadagni, si sono dedicati a questa dura arte, libera e spontanea, considerata minore rispetto alla pittura, ma comunque degna di una particolare attenzione, dato che, prima che con il pennello, l’uomo si è espresso con il bulino.
Gli incisori hanno contribuito alla diffusione della loro arte dando vita a scuole e laboratori, dove gli allievi potevano apprendere le tecniche basilari e, sviluppando nello stesso tempo il loro senso artistico, incrementare la produzione di immagini che iniziarono ad essere conosciute in tutto il mondo. Il commercio delle stampe è già avviato nel XVII secolo, epoca a cui possiamo anche far risalire i primi grandi collezionisti.